Volturara Irpina, Centro della Comunità Montana “Terminio-Cervialto”, è un affascinante paese che sorge ai piedi del Monte S. Angelo, a margine di un’ampia conca che ospita il più grande bacino idrografico sotterraneo del Mezzogiorno. Un tempo paludoso, il fondo denominato Piana del Dragone, è stato progressivamente bonificato grazie alla creazione di canali di scolo e alla sistemazione dell’inghiottitoio naturale: la Bocca del Dragone. Porta d’ingresso del Parco dei Monti Picentini, l’abitato è adagiato tra il verde delle distese dei pascoli, alle pendici dei monti Faggeto e Costa, a loro volta, sovrastati dall’imponente massiccio del monte Terminio (1786 m. l. M.), rinomata meta turistica degli abitanti di tutta la regione. Nelle strutture di soggiorno della Piana di Campolaspierto, i visitatori possono degustare gli squisiti prodotti tipici locali (latticini, castagne, funghi e tartufi) e rilassarsi nella quiete dei castagneti e dei faggeti. Le escursioni organizzate a piedi, in bici o a cavallo permettono agli amanti della natura di scoprire angoli e sentieri di impareggiabile suggestività mentre nei mesi invernali è possibile dedicarsi agli sport invernali. Volturara è un centro a vocazione agricola con numerose aziende casearie e del legno. Tra i prodotti coltivati nelle campagne attorno al paese merita una menzione particolare una particolare qualità di fagiolo, dalle apprezzabili proprietà nutritive, che ha ottenuto di recente l’inserimento nell’Elenco Nazionale dei prodotti agro-alimentari tradizionali.
STORIA La cittadina è ricordata dal 797 col nome di Veterale, che significa luogo di antica coltura, ed era dislocata tra Montemarano e l’attuale Volturara presso il casale di S. Marco ma si suppone che le sue origini risalgano ai tempi dell’imperatore Augusto, quando il territorio cominciò a popolarsi di coloni inviati dalle autorità romane. Durante la seconda guerra punica, il generale cartaginese Annibale condusse il suo esercito attraverso il territorio irpino per raggiungere la Puglia e imbarcarsi per l’Africa, come attesta un documento angioino del 1272, e lo stesso tragitto fu percorso nl 1520 dai Lanzichenecchi che distrussero un insediamento in località Serra di cui restano visibili una serie di archi a tutto sesto in pietra scalpellata ed alcuni ruderi di abitazioni. È ancora possibile ripercorrere in parte questa strada, in particolare quella che sale verso i contrafforti del Terminio. Partendo dal centro storico di Volturara essa si inerpica nelle gole attraverso un paesaggio di bellissimi boschi fino a raggiungere la cima.
L’abitato è dominato dal Castello del monte Sant’Angelo, il cui nucleo originario è certamente anteriore all’848 epoca della divisione del principato di Salerno e di Benevento tra i Principi Radelchi e Siconolfo. A quell’epoca il castello non era altro che una torre di avvistamento in costante contatto visivo con le torri di Serpico, Montemarano e Castelvetere al fine di assicurare un’adeguata protezione dei confini dei due Principati. Il castello esisteva già al tempo dei Romani quale punto strategico per sorvegliare le truppe dei Cartaginesi che passavano per la strada “Saba Maioris”, che collegava l’alta valle del Sabato a quella del Calore e dell’Ofanto. Nel 1730 il complesso venne ulteriormente ampliato con la costruzione della chiesa dedicata a San Michele Arcangelo.
MONUMENTI Il Centro Storico presenta aspetti tipici, si trovano i Palazzi Marino e Masucci e l’edilizia religiosa: la Chiesa Matrice di San Nicola di Bari, la più grande basilica nel territorio di Avellino(costruita in pietra locale sui resti di due chiese preesistenti nel 1754), con la torre campanaria pendente che risale al ‘500 al suo interno conserva dipinti e statue d’epoca come “Vergine con Bambino, San Carlo e San Nicola”, “Madonna di Montevergine”, “Madonna del Carmine sulle anime purganti”, mentre la “Sacra Famiglia”, “Cristo morto”, “La Pietà”, “Il Redentore con la Madonna e S. Pietro” sono state affidate alla Soprintendenza dei Beni Culturali e si possono ammirare nella Certosa di Padula (SA) Il Santuario di S. Michele Arcangelo, restaurato nel 2007, costruito su un Castello Medioevale, del quale restano parte delle mura, le torri e alcuni elementi architettonici normanni e aragonesi. Monumento al Venerabile Padre Alessandro De Meo, uno dei più originali annalisti ed uno dei più profondi conoscitori della diplomatica napoletana dei "mezzi tempi", figlio illustre di Volturara La Fontana dei “Tre Cannuoli” La Fontana dedicata ai caduti di tutte le guerre posizionata in P.zza Carmine Il Monumento all’Emigrante Il Monumento con fontana dedicato alle vittime del terremoto del 1980 Il Cippo Imperiale, stele monolitica eretta in occasione delle Grandi Manovre con incisione di De Marsico.Da visitare anche il Museo Etnografico della Piana del Dragone, la Bocca del Dragone con la Madonna della Piana e ammirare la fauna del lago, cui si giunge attraversando il “percorso vita” .
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